L’accertamento tecnico preventivo
L’ATP è uno strumento di urgenza utile a chiarire gli aspetti tecnici che hanno provocato un vizio. L’importanza di porre un buon quesito al CTU
Negli ultimi anni, nei procedimenti giudiziari, gli aspetti tecnici hanno assunto un ruolo via via crescente. Capita spesso che il tasso tecnico dei motivi di una controversia sia tanto elevato da dover ricorrere a un consulente in grado di chiarire gli aspetti tecnici di un vizio, affinché i Legali delle Parti dapprima, e il Giudice poi, possano arrivare a conclusioni sufficientemente informate.
Non sempre la questione può essere risolta tramite una consueta Consulenza tecnica di ufficio. Talvolta può essere necessario procedere di urgenza in quanto, per esempio, occorre ripristinare lo stato di fatto dei luoghi in tempi molto brevi, incompatibili con i tempi di un procedimento giudiziario. La casistica è molto ampia: dalla determinazione dei motivi che hanno portato allo schianto di un albero – che deve essere rimosso per consentire la ristrutturazione dell’edificio colpito – alla valutazione dei problemi di drenaggio di un campo da calcio che deve tornare alla piena funzionalità prima dell’inizio del campionato.
In casi simili, il Legale può ricorrere all’accertamento tecnico preventivo (ATP) disciplinato dall’articolo 696 del codice di procedura civile. L’ATP è un procedimento di istruzione preventiva che si svolge quindi prima dell’avvio del processo avvalendosi di tecnici di particolare competenza che intervengono immediatamente e con celerità in tutti i casi in cui una tradizionale CTU (Consulenza tecnica di ufficio) avrebbe tempi di svolgimento eccessivamente lunghi. In altri termini, l’ATP svolge la funzione di fotografare in dettaglio lo stato dei luoghi prima che questi siano irrimediabilmente modificati vuoi per eliminare una situazione di pericolo, vuoi per ripristinare lo status quo ante.
Prima di richiedere un ATP al Giudice è bene che Legale e Cliente si consultino con un Consulente tecnico di propria fiducia affinché sia valutata nel dettaglio la sussistenza dei presupposti tecnici necessari per avviare il procedimento. Ovviamente, al di là del merito prettamente tecnico, occorre verificare anche ogni presupposto giuridico. Questa fase è fondamentale per il buon esito della pronuncia del Giudice. Si consideri, infatti, che il Giudice, non essendo tecnico, poggerà buona parte delle proprie conclusioni sugli elaborati del Consulente tecnico di parte e del Consulente tecnico di ufficio. Vero è che l’operato di quest’ultimo è certamente indipendente dal controllo delle Parti, tuttavia si consideri che la Parte che richiede l’accertamento tecnico ha la possibilità di “indirizzare” il CTU, ponendo un quesito pertinente agli aspetti tecnici che si desiderano approfondire. Ne segue che il Consulente tecnico di fiducia riveste un ruolo fondamentale per tutto il procedimento e che, pertanto, il suo operato dovrebbe sempre iniziare ancora prima dell’avvio di qualsiasi atto legale. Questo soprattutto se si considera che, da qualche anno a questa parte, l’accertamento tecnico preventivo non ha più funzione di mero rilievo (per esempio produzione di planimetrie o raccolte fotografiche) ma comprende anche valutazioni in ordine alle cause e ai danni relativi all’oggetto della verifica.
Articolo originariamente pubblicato sul portale Pronto professionista.